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Aria condizionata: cattivo odore?

A volte può capitare che accendendo l'aria condizionata in abitacolo si diffonda subito un cattivo odore. Vediamo in dettaglio le cause più frequenti di tale inconveniente, in ordine di probabilità:

  1. filtro aria abitacolo intasato;

  2. presenza di batteri e muffe all'interno dei condotti di passaggio dell'aria raffreddata;

  3. ristagno di acqua di condensa.

Filtro abitacolo intasato

IL filtro aria abitacolo ha il compito di trattenere le impurità contenute nell'aria esterna prima che questa venga immessa all'interno dell'auto e respirata dagli occupanti. Si possono distinguere tra filtri in carta/fibra vegetale e filtri combinati ai carboni attivi.

I primi sono di colore bianco, fermano "meccanicamente" le impurità esterne (polveri, pollini, fogliame, parti di insetti, ecc..) che vengono catturate tra le pieghe del filtro stesso.

I filtri a carboni attivi, di colore grigio scuro, aggiungono all'azione dei filtri tradizionali una protezione contro gli inquinanti gassosi, bloccando cattivi odori e neutralizzando gas nocivi per la salute, come i diossidi causati dal traffico automobilistico. I filtri a carboni attivi sono più costosi di quelli "tradizionali" (anche il 50% e oltre in più) ma si tenga conto che in un ambiente chiuso come l'abitacolo di un'autovettura il livello degli inquinanti può raggiungere concentrazioni anche 5 volte più elevate di quelle esterne al veicolo! A tal proposito è particolarmente importante prima di percorrere una galleria porre l'impianto in modalità "ricircolo", eliminando cioè l'aspirazione di aria dall'esterno veicolo!

Si consideri che il filtro "lavora" anche d'inverno, perchè l'immissione di aria esterna, pur non essendo raffreddata dal sistema di climatizzazione, segue lo stesso percorso di canalizzazione del flusso estivo.

Quanto agli intervalli di sostituzione, si consiglia di non superare i 15.000 km (per evitare problematiche di cattivo odore, scarsa ventilazione interna per intasamento, appannamento vetri per formazione di condensa), anche se, come più volte sottolineato in questo blog, è bene sempre attenersi alle direttive della casa costruttrice del veicolo.

Presenza di batteri e muffe

Il compito del sistema di aria condizionata è sia quello di raffreddare l'aria sia quello di deumidificarla, abbassandone cioè il contenuto di vapore d'acqua attraverso la sua condensazione sull'evaporatore (piccolo radiatore "freddo" interno all'abitacolo su cui l'aria raggiunge la temperatura di rugiada e all'interno del quale vaporizza il gas refrigerante sottraendo calore all'aria). L'acqua condensata drenata dall'aria raffreddata viene quindi espulsa all'esterno tramite un tubicino che, a volte, può anche occludersi (vedi paragrafo successivo). In ogni caso parte dell'acqua condensata può essere trascinata dall'aria lungo i canali di distribuzione del flusso; qui, ad impianto fermo, essa può dare luogo alla formazione di muffe e proliferazione di batteri con formazione del cattivo odore che a volte si avverte con impianto acceso.

La sanificazione dei circuiti dell'aria raffreddata prevede la diffusione in abitacolo di uno spray battericida che viene rilasciato in modo continuo ponendo l'impianto di climatizzazione "in ricircolo" per circa 20 minuti: l'aria e lo spray diffuso in abitacolo vengono cioè ri-aspirati dall'impianto e nuovamente diffusi, senza nessuna aspirazione di aria esterna. Il trattamento così realizzato permette una sanificazione delle canalizzazioni con buona azione battericida.

Per un'azione anti-muffa più incisiva si procede distribuendo una schiuma ad azione specifica utilizzando cannule di erogazione in grado di seguire il percorso delle canalizzazioni dell'aria raffreddata, fino all'evaporatore.

Ristagno di acqua di condensa

Come anticipato al paragrafo precedente, l'eliminazione all'esterno dell'acqua di condensa che si forma all'evaporatore del sistema di climatizzazione è ottenuto mediante un tubicino di drenaggio. Questo, a causa del trascinamento di sporcizia e/o muffe può occludersi, causando il ristagno di acqua che favorisce ulteriormente la proliferazione di muffe e batteri e a volte la bagnatura dei tessuti interni nella zona del vano piedi.

L'intervento di pulizia è abbastanza semplice e prevede l'uso di sonde da fare scorrere all'interno del tubo di drenaggio per la rimozione delle occlusioni che sono quindi drenate all'esterno insieme all'acqua di ristagno.

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